Perché gli eroi della letteratura tradizionale per l’infanzia europea sono così spesso ragazzi giovani, bianchi e attraenti? Partendo da questo stereotipo letterario, e con l’obiettivo di stimolare una riflessione critica tra gli studenti della scuola primaria sulle disuguaglianze strutturali, il progetto di ricerca europeo Zoom Out — guidato dall’Università di Vic – Università Centrale della Catalogna (UVic-UCC) — ha prodotto tre brevi animazioni.
Questi video sono pensati come risorse educative per incoraggiare il pensiero critico in classe. Creati da una prospettiva intersezionale, vogliono mostrare come diversi assi di disuguaglianza — come genere, razza, classe sociale e diversità funzionale — si intersecano e influenzano le nostre esperienze di vita.
Ciascuna delle tre animazioni affronta un tema diverso. La prima, A cosa serve un libro?, adotta un approccio poetico per esplorare come la letteratura per l’infanzia contribuisca a formare l’immaginario e l’autopercezione. Il secondo video, Se vuoi, puoi… oppure no, introduce il concetto di disuguaglianza da una prospettiva accessibile e intersezionale pensata per i più piccoli. Il terzo, Letteratura per l’infanzia e disuguaglianza, apre un dibattito su come affrontare le disuguaglianze presenti nei libri per bambini e promuove lo sviluppo di una lettura critica sin dalla tenera età.
Le animazioni, che durano tra i tre e i quattro minuti, sono disponibili in sei lingue — catalano, spagnolo, inglese, italiano, polacco e croato — e sono accompagnate da attività didattiche per esplorare i temi della diversità, della differenza e dell’equità.
Il progetto presenta illustrazioni di Cristina Zafra, animazioni di Sergi Benach, produzione di Lorena González e montaggio audio e musicale di Cristian Arenós.
Zoom Out è diretto dal sociologo e ricercatore in studi di genere Gerard Coll-Planas, autore e regista delle animazioni. Coll-Planas sottolinea il valore di questi strumenti nell’aiutare i bambini “non solo a vedersi rappresentati nelle storie, ma anche a interrogarsi su quali storie vengono raccontate e perché.”